di Natasha Alvarez
Il mondo è nei guai. Clima mutevole, ecosistemi al collasso. Violenza, omicidi, torture.
Profonda tristezza. Dolore.
Siamo nei guai.
Ma c’è una risposta. Una soluzione così semplice che è stata trascurata per troppo tempo. Chi sta in alto voleva che la dimenticassimo. Dimenticare che esiste un modo per vivere su questa terra in maniera sostenibile, rigenerativa, libera.
Dobbiamo tornare alla terra. Imparare ad ascoltare, imparare a guardare.
Imparare a riconoscere le piante da mangiare e i luoghi in cui si radunano gli animali.
Imparare tecniche e metodi per curare la terra e permetterle di sostenere la vita.
Le nostre mani sono piccole ma forti. Sono state create per tenere, trasportare, riparare,
per prendersi cura.
È facile ricordare.
Fate un respiro profondo.
Aprite la porta e uscite fuori.
Un mondo intero vi aspetta.
Pronti……
Via.
I nostri sensi sono molto potenti. Sono la porta per sperimentare il mondo in tutta la sua pienezza, in tutto il suo splendore.
Purtroppo, però, sono stati offuscati, danneggiati e degradati dalla civiltà. Per le troppe ore passate in casa, davanti a schermi, contaminati da veleni e sostanze chimiche.
Ma possono essere risvegliati.
Ecco, cosa si muove nell’erba? Ed ecco, un lampo di blu vicino al grande albero. Il profumo dei fiori di campo e qualcosa di terroso e speziato.
Sedetevi, rilassatevi, fermate la mente e il cuore.
Risvegliamo i sensi.
Trovate un posto. Non è necessario che sia speciale. Tutti i luoghi sono speciali a modo loro. Scegliete quello che vi parla, che chiama il vostro nome con voce dolce.
Sedetevi.
Chiudete gli occhi.
Sentite il vento che vi solleva i capelli e vi solletica il viso. Da quale direzione proviene? Dove sorge o tramonta il sole? O forse il modo in cui volano i corvi alla fine di ogni giornata.
Sì, questa roccia è fredda sotto di voi, o forse il retro delle vostre gambe è umido a causa dell’erba. Usate le mani per sentire la terra, il terreno sabbioso, le foglie che scricchiolano sotto i vostri polpastrelli.
La vostra pelle è fredda? State sudando, sottili rivoli d’acqua scorrono lungo i fianchi, la fronte, il petto?
Avete fame, sete? Avete bisogno di fare pipì? Sentite la presenza solida del vostro corpo, il peso di voi stessi, schiacciato nella terra dalla gravità, che vi tiene fermi.
Aprite la bocca all’aria. Sentite il sapore della luce del sole, dell’acqua delle nuvole? Respirate il profumo degli alberi, la loro forza legnosa, il verde dei morbidi muschi? Riuscite a sentire l’odore del fieno fresco dei prati dei cervi, il decadimento acuto della decomposizione nel sottobosco, l’animale che si trasforma in ossa?
C’è un movimento alla vostra sinistra, alla vostra destra. Cosa sentite? Lo strisciare del ventre di un serpente liscio? Il rumore dei passeri a caccia di cibo?
Stringete dolcemente le mani dietro le orecchie, imitando il cervo. È un ruscello lontano? Macchine in movimento, un aereo lontano? Potreste sentire i vostri nemici che si avvicinano? O i vostri amici?
Ora aprite gli occhi.
Ammorbidite lo sguardo, concentratevi sulla periferia.
Sì, in questo modo si possono vedere tante cose, senza girare la testa, senza attirare l’attenzione con grandi movimenti.
Il martin pescatore sul ramo basso, lo scoiattolo sull’albero. Sì, anche loro vi stanno guardando.
Anche loro stanno ricordando com’era quando vivevamo tutti insieme.
Andate piano e siate pazienti. Dobbiamo essere gentili l’uno con l’altro, con noi stessi.
Sedetevi.
Guardare e ascoltare.
Assaggiare e annusare.
Toccare.
Sì, questo è qualcosa. Questo è un bene.
È così che reagiremo.
Ci riconnetteremo alla terra,
ci staccheremo dalle cose,
troveremo modi per indebolire il sistema,
troveremo modi per essere forti.
e poi,
vinceremo.
Grazie per avermi ascoltata,
con amore,
Natasha